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Intervista al Presidente : Bilancio di fine 2021

D. “Stiamo arrivando al Natale, è l’occasione per un primo bilancio per quanto riguarda l’attività della scuola calcio. Come stanno andando le cose?
R. “Come prima cosa auguriamo un buon Natale a tutte le famiglie dei nostri tesserati e non solo, ci stiamo avvicinando al Natale e le festività ci portano ai tornei e, in generale, ad un momento di maggiore spensieratezza. L’attività procede a gonfie vele, sia per quanto riguarda il rapporto con l’Atalanta che per quanto concerne il programma AST, Area di Sviluppo Territoriale, di cui facciamo parte per il CFT di Montecompatri. Per quel che riguarda la società bergamasca abbiamo da poco concluso una Christmas Cup dedicata alle società affiliate per gli Esordienti II Anno e da noi ospitata, in quanto unico centro di formazione Atalanta sul territorio. Contiamo di farlo diventare un appuntamento fisso annuale con finalità di scouting e non solo. La collaborazione con i tecnici federali è costante ed è fonte di arricchimento per i nostri tecnici e piccoli atleti. Ma in generale la più grande soddisfazione è vedere la percentuale di presenze altissime in ogni seduta, pur essendo l’unica società nella regione a proporre Tre sedute settimanali da due ore.. anche nei primi calci. I bambini non sono mai stanchi, anzi. In certi casi mi sembra di poter tornare in parte al calcio di strada, ad un tempo passato che cerchiamo di far rivivere con una metodologia quasi interamente impostata sull’attività situazionale, con proposte immediate, coinvolgenti e molto intense. I risultati, devo dire, si vedono. Le squadre sono riconoscibili, indipendentemente dal livello generale dei gruppi.”

D. “Il bilancio delle categorie agonistiche mentre ci avviciniamo alla fine del girone di andata.”
R. “Ci tengo ad esprimere un concetto secondo me importante : ci poniamo sempre l’obiettivo di essere competitivi, ma senza avere l’assillo della vittoria. C’è un grande sforzo ogni estate, ma più concretamente ogni giorno dell’anno lavorando sul campo, per allestire gruppi competitivi con una ottima percentuale di ragazzi usciti dalle scuola calcio che possano accarezzare l’idea del successo senza avere però l’obbligo di conseguirlo. I ragazzi e le loro famiglie devono sapere che esiste un avversario, esiste un arbitro spesso adolescente, esiste la casualità di singole partite che determinano tanto. Porre obblighi in questa età che vadano a discapito del gioco, dell’educazione e della cultura sportiva quotidiana non sarebbe corretto. Poi, ovviamente, come tutti, cerchiamo di risultare vittoriosi. Ma non ad ogni costo e mai perdendo la riconoscibilità del nostro lavoro. In generale penso che tutte le categorie, fino a fine anno, saranno protagoniste. Non mi sento di puntare su nessuna in particolare, ma penso che le partite delle prossime quattro o cinque settimane chiariranno molto sul nostro percorso.”

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